Il progetto

RASAD – Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabé d’Italia

Il progetto R.A.S.A.D. – progetto triennale cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – è stato avviato nel febbraio 2017 e ha una durata di 3 anni. Capofila del progetto è la ONG Tamat, il partner locale l’Association Initiative Communautaire Changer la Vie/Nazemse (ICCV/Nazemse). Gli altri partner sono: la Regione Umbria, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), Bambini nel Deserto Onlus, l’Associazione Psicologi per i Popoli nel Mondo, l’Associazione Ital Watinoma, e l’Associazione Watinoma Burkina Faso.

L’azione mira a sostenere le popolazioni burkinabè più deboli e disagiate nel perseguimento dello sviluppo socio-economico, attraverso il rafforzamento della sicurezza alimentare e nutrizionale presso la Regione del Centro, sostenendo l’imprenditoria inclusiva, volta inoltre alla reintegrazione della diaspora burkinabè d’Italia. Il progetto si svolge nel quartiere periferico di Cissin (Ouagadougou), e nelle zone rurali dei Comuni di Koubri, Komki Ipala, Komsilga, Loumbila e Tanghin Dassouri, nella provincia di Kadiogo. Coi Comuni di Koubri, Komsilga e Komki Ipala, per anni Tamat e ICCV/Nazemse hanno firmato accordi di collaborazione.

Nelle aree urbane, a Cissin, il progetto mira a:

- rafforzare il Centro Multifunzionale (CM) – composto da una Banca di cereali, una Boutique di cereali e legumi, uno spazio equipaggiato per la trasformazione agroalimentare dei prodotti ortofrutticoli, ed un ristorante pedagogico a gestione comunitaria – realizzato da RASA, un precedente progetto di Tamat, e gestito da un Gruppo d’Acquisto Comunitario (GAC), ispirato ai Gruppi d’Acquisto Solidale europei (composti da donne e giovani vulnerabili e disoccupati);

- sostenere la creazione di microimprese gestite da donne, mediante un programma di microcredito, e la formazione tecnica relativa alla creazione e alla gestione di microimprese:

- realizzare un progetto pilota di mensa scolastica per gli studenti delle scuole locali:

- realizzare, in collaborazione con il Centro di Sanità e di Promozione Sociale (CSPS) di Cissin, degli incontri di sensibilizzazione della popolazione sulle tematiche della sanità nutrizionale e alimentare, delle sessioni di valutazione della salute dei bambini (0 – 4 anni) per l’assistenza ai casi di malnutrizione grave, e degli incontri formativi con le madri, relativi alla preparazione di alimenti nutrizionalmente equilibrati per i bambini.

Le stesse attività sono realizzate presso il Comune di Koubri, dove il progetto crea un Centro Multifunzionale come quello esistente a Cissin.

Nelle aree rurali, in diversi villaggi dei Comuni di Koubri, Komki Ipala e Komsilga, il progetto appoggia il passaggio da un’ “agricoltura classica” – connotata da un ampio impiego di concimi e pesticidi chimici – ad un’agricoltura ecologica, mediante la formazione, a 600 agricoltori, sulle tecniche agro-ecologiche e di lotta fitosanitaria. Il progetto prevede l’installazione di forages fotovoltaici all’interno dei siti di produzione e l’assistenza tecnica continua ai beneficiari, garantita da un esperto agronomo locale. Il progetto, inoltre, prevede, con ENEA – in collaborazione con l’Istituto dell’Ambiente e della Ricerca Agricola del Burkina Faso – la realizzazione di una ricerca scientifica e lo sviluppo delle tecniche agro-ecologiche e di lotta fitosanitaria. 

L’intero progetto si basa sulla logica dell’agricoltura contrattuale, ossia la creazione di un contatto diretto tra produttori e consumatori. I GAC di Cissin e Koubri si riuniscono regolarmente con i rappresentanti degli agricoltori al fine di stabilire, di comune accordo, il prezzo d’acquisto e/o di vendita dei prodotti ortofrutticoli. I produttori hanno, dunque, la certezza di avere un’entrata economica durante la raccolta, nonché di vendere i propri prodotti a dei prezzi appropriati e rispettosi del proprio lavoro, sebbene le Boutique siano in grado di garantire alla popolazione povera delle zone periferiche di Ouagadougou e del Comune di Koubri la disponibilità e l’accesso ai prodotti biologici locali a prezzi sociali.

Infine, l’azione si propone di realizzare un progetto pilota di “ritorno volontario ed assistito” per la reintegrazione socio-economica nel contesto d’origine di cinque (5) membri della diaspora burkinabè d’Italia. I beneficiari saranno coinvolti, secondo le proprie competenze e volontà, nella gestione del CM a Koubri e nelle attività remunerative previste dal progetto.

La parte relativa alla comunicazione e sensibilizzazione del progetto prevede la realizzazione di campagne informative sulle tematiche dello stesso in Italia e in Burkina Faso, scambi d’esperienze virtuali fra gli studenti burkinabè e italiani, e la realizzazione di un blog e di un film-documentario che ripercorrerà le attività e i risultati perseguiti dal progetto.